Tutto sommato (auguri e belle notizie)

Ieri sera mi trovavo al Caffè Letterario, uno spazio carino mezzo biblioteca e mezzo caffetteria, per una serata (la seconda di un ciclo) organizzata dalle Biblioteche di Roma su e con le varie comunità di rifugiati che vivono a Roma. Ascoltavo un rapper afghano (esiste anche questo) e pensavo a cosa dire in tre minuti e parole facili (non oltre un livello di comprensione A2) come “testimonianza del Centro Astalli”.

Nel frattempo, all’Auditorium Parco della Musica, il sindaco Marino attribuiva al Centro Astalli,  alla presenza dei miei colleghi e di un gruppo di rifugiati, un premio prestigioso che finora hanno ricevuti personaggi del calibro di Giovanni Paolo II, Muhammad Yunus,Ingrid Betancourt, Aung San Suu Kyi e Malala Yousafzai.

Ieri dunque, pur vivendo un momento di grande stanchezza, ho provato a pensare a cos’è questo Centro Astalli, che ormai è parte di me almeno quanto la mia famiglia. Ho testimoniato, dunque, come mi veniva chiesto, che se ci si mette a misurare le cose fatte rispetto a quelle che andrebbero fatte c’è solo da restare sconfortati. Ma se c’è una cosa che mi sento di dire che accomuna questa variegatissima carovana di persone che va sotto il “marchio” Astalli è il desiderio sincero di cercare la giustizia e la verità. Sembra una cosa teorica e altisonante, ma in realtà è molto pratica e si scompone in frammenti piccoli e quotidiani.

Oggi a riunione di staff ognuno raccontava i suoi, di frammenti: le fatiche e le soddisfazioni, i risultati e gli obiettivi, le paure e i sollievi. Il fatto che ci sia questo valore aggiunto non alleggerisce la fatica del lavoro, non sempre almeno. Ed è giusto così. Ma esistono anche questi incontri, queste comunanze, quei cammini che a un certo punto li guardi, voltandoti indietro, e ti rendo conto che sono stati la filigrana dei tuoi anni, forse persino una sorta di filo d’Arianna.

Poco fa, un mio collega ha chiuso una telefonata e mi ha detto che aveva avuto una bella notizia, una prospettiva positiva per uno dei ragazzi che segue. Io l’ho ricambiato condividendo un’altra bella notizia che mi era arrivata ieri: uno dei ragazzi che frequenta un corso d’italiano è stato accolto in uno dei nostri centri di accoglienza e ieri notte, dopo parecchi mesi, non ha dormito per strada ma in un letto.

Il mio augurio per questo Natale e per l’anno nuovo è di dare e ricevere belle notizie. Pensateci. Sono sicura che almeno una bella notizia ce l’avete nascosta da qualche parte. Se volete condividerla con me e con i lettori di questo blog, scrivetela pure qui sotto.

 

2 pensieri riguardo “Tutto sommato (auguri e belle notizie)”

  1. Che sono in vacanza fino al 13 gennaio, anche se con diversi giorni di solidarietà e quindi stipendio decurtato, vale?

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